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Le ho mai raccontato del vento del Nord/ Daniel Glattauer

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blairwitch
view post Posted on 22/12/2010, 16:55




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Tre e-mail nell’arco di due mesi per disdire l’abbonamento ad una rivista. La firma è E. Rothner, impossibile capire se l’iniziale E stia per un nome maschile o femminile. Il tono delle mail si fa sempre più irritato, perché il mittente non ha ricevuto nessuna risposta. Quando la risposta arriva, E. Rothner sa che ha sbagliato indirizzo. Seguono le scuse. Nove mesi dopo E. Rothner manda gli auguri di Natale a tutti coloro che sono nel suo database, anche allo sconosciuto Leo Leike a cui aveva inviato per sbaglio la richiesta di disdetta. E questa volta si firma per intero: Emmi Rothner.

Incomincia così “Le ho mai raccontato del vento del Nord”, il romanzo epistolare dell’epoca della posta elettronica scritto dall’austriaco Daniel Glattauer. Prosegue con una serie di scaramucce verbali che hanno la leggerezza che si può permettere chi non si conosce affatto e non teme di ferire l’altro. Vuole piuttosto stuzzicarlo, incuriosendolo. Dicendo e non dicendo. Tirando a indovinare e chiedendo una conferma se quello che uno ha supposto dell’altro sia più o meno vero.

L’unica cosa vera è il lavoro che fanno - o almeno, nessuno dei due mette in dubbio che sia vero che lui sia uno psicolinguista che studia l’influsso delle e-mail sul linguaggio e le e-mail come veicolo di emozioni, e che lei si occupi di siti internet. Quanto all’età che hanno e il loro aspetto - ci girano intorno, ognuno scrive all’altro che idea si è fatto dal tono di voce che parla per iscritto (lei una forza della natura, spigliata, brillante, ironica, sferzante; lui più pacato, a volte ombroso, a tratti saccente). Sono sposati o sono liberi? Anche a questa domanda non rispondono subito.
Poi viene fuori la storia che casualità abbia voluto che lui ricevesse la prima e-mail di Emmi mentre attendeva spasmodicamente una lettera della donna che ormai era la sua ex. Lo aveva interpretato come un segno del destino. Lei rivela di essere felicemente sposata, con due figli ereditati dal marito.

Lo scambio di lettere avviene con una frequenza che varia, dai pochi minuti tra l’una e l’altra, ad un intervallo di giorni e, in tal caso, si avverte un’ansia dietro le parole: perché l’altro non ha risposto subito? Si è offesa Emmi da quello che lui ha detto? Si è risentito Leo delle parole di Emmi? Cambia il tono dei loro messaggi, nella chiusura appaiono baci e abbracci virtuali. Si ritrovano con un bicchiere in mano, ognuno a casa sua davanti al computer. Non possono fare a meno di quello scambio continuo di parole che - se ne rendono ben conto - riguardano solo il loro mondo interno. Diventano e-mail dipendenti.


In un romanzo di indagine poliziesca la domanda che incalza lungo tutta la vicenda, che spinge il lettore a voltare pagina per arrivare alla fine che risolve il mistero, è ‘chi è l’assassino?’. Nel romanzo d’amore al tempo di internet di Glattauer non riusciamo ad interrompere la lettura chiedendoci: ‘si incontreranno?’ e poi, ‘si piaceranno?’, ‘finiranno a letto insieme?’, ‘sarà un finale da: e vissero felici e contenti?’. Perché c’è, sì, un incontro cieco, ancora una volta per stuzzicare, per vedere se riescono a riconoscersi senza alcun indizio. Ma il vero e proprio incontro viene proposto, differito, supplicato. Avviene? Non avviene? C’è più di una sorpresa finale…

“Le ho mai raccontato del vento del Nord” è un romanzo lieve, frizzante, divertente, con dei protagonisti che hanno delle fantasie, provano desideri e sentimenti che riconosciamo come nostri - una voglia di evasione, una preferenza per un’amicizia o un amore non penalizzato dalla routine, la raffigurazione dell’altro come più ci aggrada. E tuttavia ci fa pure riflettere su che cosa sia l’amore, e se il solo pensare ad un altro che non sia il proprio coniuge sia da considerarsi un tradimento.

Sono passati quasi trecento anni dal primo famoso romanzo epistolare inglese, “Pamela” di Samuel Richardson, e sarebbe interessante raffrontare i due libri, sottolineando quanto siano cambiati la società e i suoi valori. C’è un’uguaglianza tra i due libri, però, che non possiamo fare a meno di notare. Come ha osservato con spirito un critico, scrivendo di “Pamela”, ci si chiede come riescano i due protagonisti a lavorare o a fare qualunque altra cosa, considerando il tempo che passano davanti al computer, anche solo per controllare se “c’è posta per te”.


Libro interessante e romantico,davvero molto reale ed attuale.


Edited by blairwitch - 22/12/2010, 16:59
 
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LOTTOMANTE
view post Posted on 22/12/2010, 16:59




Non l'ho letto, grazie blairwitchhhhhhh.
 
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blairwitch
view post Posted on 22/12/2010, 20:10




Molto toccante specie la conclusione del libro
 
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2 replies since 22/12/2010, 16:55   28 views
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