| Bere
- Durante il pranzo, prima di bere si pulisce la bocca con il tovagliolo. Operazione da ripetersi anche dopo aver posato il bicchiere. - Servendo una bevanda si versa da destra. - La persona di servizio versa rimanendo alla destra del commensale, facendo poi ruotare leggermente la bottiglia nell'atto di alzarla dal bicchiere, evitando in questo modo di far cadere gocce sulla tovaglia. - Trattandosi di un calice, se il contenuto deve mantenersi fresco (vino bianco o rosato, ad esempio), il bicchiere si tiene con lo stelo e solo con due dita (il pollice e l'indice). Meglio ancora reggere il bicchiere alla base dello stelo. - Bevendo non si va incontro al bicchiere, ma è questo che si avvicina alla bocca. Il bicchiere della staffa precede il congedo dalla compagnia. Dall'uso antico di berlo quando già il piede era nella staffa del cavallo. - Dal brindisi in onore di qualcuno, non è ammessa l'astensione. Gli astemi si limitano a sfiorare il bicchiere con le labbra. Brindisi non deriva dalla città pugliese, ma da una espressione tedesca di augurio: «bring dir's» con il significato di io porgo a te (il boccale di birra o il bicchiere di vino) Il vocabolo è giunto a noi da altre vie: attraverso lo spagnolo brindis. - L'acqua e il vino non vanno uniti nello stesso bicchiere, ma eventualmente bevuti separatamente. - Invitati, l'acqua è la sola bevanda che si può chiedere se venisse a mancare e della quale ci si può servire da soli.
I sec. Bere Sempre dispari
Non conoscendo il caffè né il tè né i liquori, i romani ebbero solo il vino come bevanda accompagnatrice dei loro cibi massicci, delle loro salse micidiali, nel tortuoso viaggio verso il terminale del tubo digerente. Eseguite le libagioni propiziatrici agli dèi, si passava alla comissatio, una sorta di dessert, con cibi piccanti e secchi per provocare la sete. La prima coppa si beveva per la salute, la seconda per il piacere, la terza per il sonno. Mai fermarsi alla quarta, portava male. Il bevitore poteva continuare quanto voleva, purché si fermasse a un numero dispari. "Bibat aut abeat" (beva o se ne vada), si intimava all'astemio. L'imperatore Tiberio beveva con tanto gusto che lo soprannominarono Biberio. (Cesare Marchi, «Quando siamo a tavola»)
XIII sec. Bere Come animali
Grave maleducazione mi sembra, quando vedo usare la cattiva abitudine, di voler bere come un animale quando si ha ancora il boccone in bocca. Non dovete soffiare sulla vostra bevanda, come tanti usano volentieri fare; questo è un comportamento da ignoranti e tale abitudine è bene evitare. (Tannhäuser)
1717 Bere Un bicchiere per tutti
In Germania e nei regni del nord è segno di civiltà e di buona educazione, che un principe beva per primo alla salute di colui o di coloro che intrattiene a tavola, e poi di far presentare loro il bicchiere o la ciotola in cui ha bevuto, riempiti del medesimo vino; tra essi non è affatto mancanza di educazione bere nel medesimo bicchiere, anzi è segno di franchezza e di amicizia; anche le donne bevono per prime e quindi porgono o fanno portare il proprio bicchiere con il medesimo vino che hanno esse stesse bevuto alla salute di colui che hanno brindato, senza che ciò appaia come un favore particolare, come sarebbe tra noi. «Io non potrei approvare - risponde una dama - e senza offesa per i signori del nord, questa usanza di bere dallo stesso bicchiere, e meno ancora di bere quanto le dame vi hanno lasciato; mi sembra una tale malcreanza che preferirei che testimoniassero con altri mezzi la loro schiettezza». (François de Callières, «De la science du monde et des connoissances utile à la conduite de la vie»)
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